Psicologia da spiaggia
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Psicologia da spiaggia
Psicologia da spiaggia
Sulla sabbia mettiamo a nudo anche la nostra personalità. Scopri che tipo è il tuo vicino. E come comunicare meglio.
A cura di Carlo Dagradi
In queste pagine vi presentiamo 8 modelli di comportamento in spiaggia.
Possono dare indicazioni importanti a chi, sulla sabbia, desidera
tentare qualche approccio. Un consiglio per le ragazze: se non volete
essere disturbate... mettetevi in topless. Secondo gli esperti, così
riceverete solo qualche occhiata: il seno nudo denota un atteggiamento
deciso, che intimidisce i “marpioni”.
Le spiagge sono il luogo principe della tintarella, dello sport, del
relax, ma anche il teatro di seduzioni, amicizie, confronti sociali.
Qui è perfettamente naturale quello che altrove ci metterebbe in
imbarazzo: stare seminudi, sdraiati, a pochi centimetri da altre
persone. Abbiamo chiesto ad alcuni psicologi di spiegarci come (e
perché) cambiano i nostri comportamenti sotto l’ombrellone. E in che
modo ci trasformiamo da persone comuni in... “tipi da spiaggia”.
Rivoluzione
«In spiaggia i nostri metri di giudizio sembrano capovolgersi» spiega Marco Costa, ricercatore e direttore del laboratorio di psicologia ambientale all’Università di Bologna. «La dominanza,
cioè la necessità di apparire “in alto” nello status sociale,
diminuisce, perché si esprime in buona parte con l’abbigliamento: la
nudità ci impone altri valori, come la cura del corpo e la bellezza
fisica, che diventano più importanti. Nello stesso tempo, stare
seminudi ci aiuta a omologarci, a integrarci con chi abbiamo accanto»
spiega Costa. Un costume griffato, infatti, si nota molto meno di un
vestito griffato.
Abbasso le distanze
Questo, insieme a una modifica della prossemica (l’insieme di regole sociali che disciplinano le distanze personali) rende più facile il dialogo con gli altri. «Si instaura una “democrazia della distanza”
e non si percepisce più la vicinanza come invasione dello spazio proprio: di solito non tolleriamo la presenza di una persona ferma a meno di un metro da noi. Sotto l’ombrellone, al contrario, ci è più
facile conversare col vicino di sdraio» continua Costa. Ma è così per tutti? Scopri quali sono i tipi da spiaggia nelle prossime pagine.
Sulla sabbia mettiamo a nudo anche la nostra personalità. Scopri che tipo è il tuo vicino. E come comunicare meglio.
A cura di Carlo Dagradi
In queste pagine vi presentiamo 8 modelli di comportamento in spiaggia.
Possono dare indicazioni importanti a chi, sulla sabbia, desidera
tentare qualche approccio. Un consiglio per le ragazze: se non volete
essere disturbate... mettetevi in topless. Secondo gli esperti, così
riceverete solo qualche occhiata: il seno nudo denota un atteggiamento
deciso, che intimidisce i “marpioni”.
Le spiagge sono il luogo principe della tintarella, dello sport, del
relax, ma anche il teatro di seduzioni, amicizie, confronti sociali.
Qui è perfettamente naturale quello che altrove ci metterebbe in
imbarazzo: stare seminudi, sdraiati, a pochi centimetri da altre
persone. Abbiamo chiesto ad alcuni psicologi di spiegarci come (e
perché) cambiano i nostri comportamenti sotto l’ombrellone. E in che
modo ci trasformiamo da persone comuni in... “tipi da spiaggia”.
Rivoluzione
«In spiaggia i nostri metri di giudizio sembrano capovolgersi» spiega Marco Costa, ricercatore e direttore del laboratorio di psicologia ambientale all’Università di Bologna. «La dominanza,
cioè la necessità di apparire “in alto” nello status sociale,
diminuisce, perché si esprime in buona parte con l’abbigliamento: la
nudità ci impone altri valori, come la cura del corpo e la bellezza
fisica, che diventano più importanti. Nello stesso tempo, stare
seminudi ci aiuta a omologarci, a integrarci con chi abbiamo accanto»
spiega Costa. Un costume griffato, infatti, si nota molto meno di un
vestito griffato.
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Questo, insieme a una modifica della prossemica (l’insieme di regole sociali che disciplinano le distanze personali) rende più facile il dialogo con gli altri. «Si instaura una “democrazia della distanza”
e non si percepisce più la vicinanza come invasione dello spazio proprio: di solito non tolleriamo la presenza di una persona ferma a meno di un metro da noi. Sotto l’ombrellone, al contrario, ci è più
facile conversare col vicino di sdraio» continua Costa. Ma è così per tutti? Scopri quali sono i tipi da spiaggia nelle prossime pagine.
Re: Psicologia da spiaggia
8 tipi da ombrellone: l'indifferente
Chi è: ragazza tranquilla, va in spiaggia per rilassarsi e non le interessa
fare nuove amicizie. Dove si mette: sceglie posti defilati, spesso al
margine esterno dello stabilimento.
Una persona non interessata alla “caccia” costruirà per sé un isolamento
fisico marcato: sdraio vicino al limite dello stabilimento, auricolari,
aspetto rilassato, occhi socchiusi... nessun segnale di disponibilità
alla conversazione. «Se è sola, è probabile che cerchi di occupare la
sdraio vicina con una borsa o qualche oggetto: per creare una
difficoltà in più a chi volesse sedersi accanto a lei, che dovrebbe
chiederle di spostarlo» afferma Costa.
Chi è: ragazza tranquilla, va in spiaggia per rilassarsi e non le interessa
fare nuove amicizie. Dove si mette: sceglie posti defilati, spesso al
margine esterno dello stabilimento.
Una persona non interessata alla “caccia” costruirà per sé un isolamento
fisico marcato: sdraio vicino al limite dello stabilimento, auricolari,
aspetto rilassato, occhi socchiusi... nessun segnale di disponibilità
alla conversazione. «Se è sola, è probabile che cerchi di occupare la
sdraio vicina con una borsa o qualche oggetto: per creare una
difficoltà in più a chi volesse sedersi accanto a lei, che dovrebbe
chiederle di spostarlo» afferma Costa.
Re: Psicologia da spiaggia
8 tipi da ombrellone: la cacciatrice
Chi è: ragazza estroversa, in cerca di conoscenze.
Dove si mette: la si incontra lungo il passeggio centrale, dove può osservare più persone.
Una
donna che vuole sedurre ha gioco facile in spiaggia. Una ragazza a
caccia «Ha più possibilità se sceglie una sdraio lungo la passerella
centrale, dove può osservare i ragazzi che non sono ancora entrati nel
personaggio. La zona delle onde, infatti, è anche scenograficamente
simile a un palcoscenico, con le sdraio come platea: mentre ci si
avvicina si è più spontanei, più inclini al sorriso sincero» dice Costa.
Chi è: ragazza estroversa, in cerca di conoscenze.
Dove si mette: la si incontra lungo il passeggio centrale, dove può osservare più persone.
Una
donna che vuole sedurre ha gioco facile in spiaggia. Una ragazza a
caccia «Ha più possibilità se sceglie una sdraio lungo la passerella
centrale, dove può osservare i ragazzi che non sono ancora entrati nel
personaggio. La zona delle onde, infatti, è anche scenograficamente
simile a un palcoscenico, con le sdraio come platea: mentre ci si
avvicina si è più spontanei, più inclini al sorriso sincero» dice Costa.
Re: Psicologia da spiaggia
8 tipi da ombrellone: il controllore
Chi è: spesso è un papà. Vuole proteggere i suoi figli e poter osservare tutto quello che avviene.
Dove si mette: sceglie la prima fila, senza sdraio alle spalle.
Ci
sono poi tre tipi da spiaggia che cercano davvero poco l’interazione
con gli altri. Il primo si potrebbe definire “il controllore”: «Di
solito è un maschio adulto con figli, che non ama molto la spiaggia,
specie se affollata, ma, nello stesso tempo, è felice di portarvi i
bambini. Il suo luogo ideale è l’ultima fila, meglio se in posizione
leggermente sopraelevata. Come da una postazione di vedetta, può
controllare quello che succede in gran parte dello stabilimento: non
perde di vista i figli e, nello stesso tempo, ha le spalle protette dal
fatto che nessuno può sostare dietro di lui» spiega Costa.
Chi è: spesso è un papà. Vuole proteggere i suoi figli e poter osservare tutto quello che avviene.
Dove si mette: sceglie la prima fila, senza sdraio alle spalle.
Ci
sono poi tre tipi da spiaggia che cercano davvero poco l’interazione
con gli altri. Il primo si potrebbe definire “il controllore”: «Di
solito è un maschio adulto con figli, che non ama molto la spiaggia,
specie se affollata, ma, nello stesso tempo, è felice di portarvi i
bambini. Il suo luogo ideale è l’ultima fila, meglio se in posizione
leggermente sopraelevata. Come da una postazione di vedetta, può
controllare quello che succede in gran parte dello stabilimento: non
perde di vista i figli e, nello stesso tempo, ha le spalle protette dal
fatto che nessuno può sostare dietro di lui» spiega Costa.
Re: Psicologia da spiaggia
8 tipi da ombrellone: l'estroverso
Chi è: non ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, vuole conoscere persone.
Dove si mette: è sempre in prima fila, vicino al luogo dei giochi e degli incontri.
Un
estroverso si trova a proprio agio nella prima fila, a pochi metri
dalla battigia: da qui può seguire la vita più attiva a pochi passi
dalle onde: lo spazio del gioco, delle passeggiate, dei gruppi di
amici. Una persona estroversa si piazza nel migliore punto di
osservazione, pronto a cogliere i segnali di disponibilità degli altri
per fare nuove amicizie.
Chi è: non ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, vuole conoscere persone.
Dove si mette: è sempre in prima fila, vicino al luogo dei giochi e degli incontri.
Un
estroverso si trova a proprio agio nella prima fila, a pochi metri
dalla battigia: da qui può seguire la vita più attiva a pochi passi
dalle onde: lo spazio del gioco, delle passeggiate, dei gruppi di
amici. Una persona estroversa si piazza nel migliore punto di
osservazione, pronto a cogliere i segnali di disponibilità degli altri
per fare nuove amicizie.
Re: Psicologia da spiaggia
8 tipi da ombrellone: il "Briatore"
Chi è: non ama mischiarsi con gli altri, resta sulla sua barca.
Dove si mette: mai in spiaggia. Dalla barca però “domina” (e si fa guardare) avvicinandosi alla riva.
In
spiaggia non ci va proprio: o, meglio, occupa il palcoscenico dalla
posizione che gli permette il maggiore esibizionismo. «È un’imitazione
del “modello Briatore”, rigorosamente in barca, che si avvicina alle
spiagge per farsi notare. Non mira a quelle più esclusive (non sarebbe
notato), ma mostra la propria “forza” al comando di un grosso motore.
Non vuole mischiarsi con “il popolo della sabbia” e non accetta di
dipendere dalla natura per spostarsi: non lo si vedrà mai su una barca
a vela» dice Costa.
Chi è: non ama mischiarsi con gli altri, resta sulla sua barca.
Dove si mette: mai in spiaggia. Dalla barca però “domina” (e si fa guardare) avvicinandosi alla riva.
In
spiaggia non ci va proprio: o, meglio, occupa il palcoscenico dalla
posizione che gli permette il maggiore esibizionismo. «È un’imitazione
del “modello Briatore”, rigorosamente in barca, che si avvicina alle
spiagge per farsi notare. Non mira a quelle più esclusive (non sarebbe
notato), ma mostra la propria “forza” al comando di un grosso motore.
Non vuole mischiarsi con “il popolo della sabbia” e non accetta di
dipendere dalla natura per spostarsi: non lo si vedrà mai su una barca
a vela» dice Costa.
Re: Psicologia da spiaggia
8 tipi da ombrellone: il seduttore
Chi è: tipo sportivo, dinamico, che punta molto sul proprio aspetto per farsi notare.
Dove si mette: dovunque può praticare sport: si incontra spesso sulla battigia, impegnato in giochi.
Il
luogo dei giochi è anche, spesso, il preferito di chi ha la personalità
del seduttore. «Qui si mette in mostra, fa notare il proprio corpo,
l’abbronzatura: spesso non va neppure ad attaccare discorso con le
ragazze, si lascia ammirare per un po’, mostrando la propria leadership
attraverso l’abilità con la palla... che, come per caso, finirà vicino
a una bella ragazza».
Chi è: tipo sportivo, dinamico, che punta molto sul proprio aspetto per farsi notare.
Dove si mette: dovunque può praticare sport: si incontra spesso sulla battigia, impegnato in giochi.
Il
luogo dei giochi è anche, spesso, il preferito di chi ha la personalità
del seduttore. «Qui si mette in mostra, fa notare il proprio corpo,
l’abbronzatura: spesso non va neppure ad attaccare discorso con le
ragazze, si lascia ammirare per un po’, mostrando la propria leadership
attraverso l’abilità con la palla... che, come per caso, finirà vicino
a una bella ragazza».
Re: Psicologia da spiaggia
8 tipi da ombrellone: l'introverso
Chi è: timido, non ha voglia di conoscere nuova gente. Si isola anche dagli amici con cui è arrivato.
Dove si mette: al centro degli ombrelloni, per non essere notato, senza partecipare alle attività degli altri.
Sarà
così più probabile che un introverso occupi un ombrellone al centro
dello stabilimento, lontano dal passeggio: «Magari indossando occhiali
da sole, che lo aiutano a “schermarsi” dal mondo, e ascoltando musica
con l’iPod: le sdraio intorno gli offrono una barriera fisica su tutti
i lati, il che lo fa sentire protetto» dice Costa.
Chi è: timido, non ha voglia di conoscere nuova gente. Si isola anche dagli amici con cui è arrivato.
Dove si mette: al centro degli ombrelloni, per non essere notato, senza partecipare alle attività degli altri.
Sarà
così più probabile che un introverso occupi un ombrellone al centro
dello stabilimento, lontano dal passeggio: «Magari indossando occhiali
da sole, che lo aiutano a “schermarsi” dal mondo, e ascoltando musica
con l’iPod: le sdraio intorno gli offrono una barriera fisica su tutti
i lati, il che lo fa sentire protetto» dice Costa.
Re: Psicologia da spiaggia
8 tipi da ombrellone: l'isolato
Chi è: l’introverso “estremo” non parla, legge intensamente e non ama l’abbronzatura.
Dove si mette: sceglie un posto al centro, ma non lascia quasi mai l’ombra.
Va
in spiaggia quasi per necessità (stanco del “Ma non ti abbronzi
nemmeno?”), sceglie un posto all’ombra e spesso tiene la maglietta
indossata. «Si copre il corpo per comunicare indisponibilità e si
mantiene protetto dal cono dell’ombrellone» dice Costa. «Difficilissimo
da coinvolgere in una conversazione, solitamente è geloso della privacy
e concentrato nelle proprie letture».
Ti riconosci in uno di questi tipi da spiaggia? Come ti comporti sul bagnasciuga?
Chi è: l’introverso “estremo” non parla, legge intensamente e non ama l’abbronzatura.
Dove si mette: sceglie un posto al centro, ma non lascia quasi mai l’ombra.
Va
in spiaggia quasi per necessità (stanco del “Ma non ti abbronzi
nemmeno?”), sceglie un posto all’ombra e spesso tiene la maglietta
indossata. «Si copre il corpo per comunicare indisponibilità e si
mantiene protetto dal cono dell’ombrellone» dice Costa. «Difficilissimo
da coinvolgere in una conversazione, solitamente è geloso della privacy
e concentrato nelle proprie letture».
Ti riconosci in uno di questi tipi da spiaggia? Come ti comporti sul bagnasciuga?
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